Nel giro di poco tempo, la flat tax al 15% ha incentivato numerosi contribuenti all’apertura rapida di una partita IVA. Si calcola che nel trimestre compreso fra luglio e settembre, il 39,2% ha scelto di usufruire di un regime conveniente e semplificato.
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Una vera e propria corsa alla flat tax
Secondo quanto affermato dall‘Osservatorio delle partite IVA, nel corso del terzo trimestre del 2018 ne sono state aperte poco meno di 100 mila. La flat tax al 15% è sempre più ambita dai contribuenti, anche in seguito alla scelta del governo penta-leghista di estenderla fino alle partite IVA da 65 mila euro. Al tempo stesso, ne sono state aperte in quantità molto elevata anche all’estero, con una crescita del 18,7% rispetto al terzo trimestre del 2017. Il trend sembra già segnato.
Nuove aperture di partite IVA: le statistiche
In base a quanto decretato dalle varie analisi, circa sette nuove partite IVA su dieci corrispondono a persone fisiche. Il 23,7% è rappresentato da società di capitali, mentre il 3,6% è formato da gruppi di persone. Sia il Nord che il Sud fa riscontrare un netto incremento, rispettivamente del 43% e del 34%. Tra le regioni più attive in tale pratica, vanno segnalati il Trentino-Alto Adige e la Calabria. Al tempo stesso, oltre il 15% delle società di persone è stato costretto a chiudere la rispettiva partita IVA, con un calo vissuto soprattutto in Sicilia da parte dei ristoratori.
I settori più attivi nella fruizione della flat tax
Tra i vari settori che hanno scelto di aderire alla flat tax, un ruolo di primo piano vFlat tax al 15%: contribuenti all’attacco
iene assunto dagli esercizi commerciali, che corrispondono al 21,5% del totale. A seguire, ecco le attività professionali e quelle agricole. Entrando nello specifico, l’istruzione e il settore finanziario hanno tratto maggiore giovamento dalle decisioni del Governo. Al tempo stesso, la ristorazione, il magazzinaggio e l’ambito manifatturiero hanno fatto segnare le flessioni più evidenti.