Quanto costa aprire una scia per ristrutturazione?

Anche grazie ai vantaggi fiscali che da qualche anno forniscono un sostegno economico, sono sempre di più coloro che ristrutturano un immobile. Tuttavia oltre ai costi vivi della ditta e dei materiali, ci sono da affrontare i costi relativi ai professionisti, inerenti cioè alla progettazione tecnica e al disbrigo di tutte le pratiche per le autorizzazioni (come la richiesta per l’occupazione suolo pubblico roma).

Un’altra di queste pratiche è ad esempio la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, più comunemente nota come Scia, introdotta come obbligatoria attraverso la legge 122/2010, ed entrata in vigore il 31 luglio 2010.
Ma nello specifico, quanto costa aprire una scia per ristrutturare un locale?

Indice

Che cos’è la Scia?

La Scia è un’autorizzazione di cui si necessita quando si intende dare il via ad attività di ristrutturazione e manutenzione edilizia. Nel corso degli anni ha sostituito una pratica, la Dia, per la quale era necessario attendere 30 giorni dalla data della sua presentazione, prima di dare inizio ai lavori. Con l’introduzione della Scia invece, i lavori di ristrutturazione possono iniziare fin da subito, cioè dal giorno stesso che la Scia viene presentata nel Comune di competenza.

I quali casi deve essere presentata la Scia?

La Scia deve essere presentata in tutti quei casi in cui era prevista la presentazione della Dia, vale a dire: restauro e risanamento conservativo di un immobile, ristrutturazione edilizia, varianti a permessi di costruire.
E’ possibile presentare una Scia anche qualora sul sito oggetto dell’intervento fossero presenti vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, tuttavia in tali casi non è possibile dare immediato inizio ai lavori ma occorre prima aver ottenuto risposta dal Comune attraverso l’autorizzazione specifica.
La comunicazione va presentata al Comune di persona, con il rilascio del numero di protocollo, oppure semplicemente attraverso l’invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

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Chi è abilitato a presentare la Scia?

La Scia deve essere presentata accompagnata da una serie di attestazioni ed asseverazioni redatte da tecnici abilitati. Tali attestazioni servono a chiarire al Comune la presenza dei requisiti edili richiesti dalla legge; a tal fine, la Scia deve contenere anche tutti gli elaborati tecnici necessari a chiarire l’entità del lavoro svolto.
L’amministrazione comunale, una volta ricevuta la Segnalazione ha 60 giorni di tempo per emettere provvedimenti di divieto o rimozione dell’intervento effettuato.
I tecnici abilitati a presentare la Scia possono essere ingegneri, architetti o anche geometri, purché l’intervento preveda opere di modeste dimensioni o interventi per cui non è necessario effettuare calcoli strutturali.

Cosa accade se non viene presentata la Scia?

Qualora l’ente si accerti che fossero state realizzate opere senza la presentazione di una Scia, è previsto, a carico del proprietario dell’immobile il pagamento di una sanzione amministrativa compresa tra i 516,00 euro ed i 10.329,00 euro nei casi in cui la violazione sia più grave.
Qualora però l’intervento effettuato, pur senza autorizzazione, rispetti comunque i limiti urbanistici previsti dalle normative, il responsabile dell’abuso può effettuare richiesta di una Scia in sanatoria. Essa prevede il pagamento di una somma compresa fra i 516,00 euro e i 5.164,00 euro.

Quanto costa aprire una scia per una ristrutturazione?

Quanto costa una scia – I costi necessari a presentare una Scia sono di due tipologie: la prima riguarda tutti i diritti di segreteria che variano da Comune a Comune; la seconda voce di spesa riguarda invece il pagamento del supporto ricevuto da parte di un professionista nella predisposizione della pratica. Per quanto riguarda i diritti, normalmente tale importo si aggira attorno ai 250,00 euro.

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In relazione all’onorario del professionista invece, bisogna considerare la complessità dell’intervento oggetto dei lavori: normalmente tale onorario varia quindi fra i 500,00 ed i 1000,00 euro.

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