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Quali sono le differenze tra investire e fare trading?

Investimenti e trading presentano molte caratteristiche in comune, ma sono due attività molto diverse, le quali richiedono l’applicazione di strategie differenti e si adattano al meglio a profili di investimento talora opposti.

Chi desidera iniziare a investire o fare trading, ma non ha alcuna esperienza in questo ambito, dovrebbe, per prima cosa informarsi e studiare le basi delle due attività, così da capire in cosa differiscono e quale si adatta al meglio alla sua situazione. In rete è possibile trovare molti articoli, scritti da professionisti del settore, che trattano delle diverse modalità di investimento e delle strategie di trading.

Trattandosi di attività che presentano diversi livelli di rischio, buona regola è quella di rivolgersi a un consulente finanziario, professionista che potrà accompagnare passo dopo passo nella realizzazione di un piano di investimento adatto alle proprie finanze.

In questo articolo non forniremo nessun consiglio finanziario, ma ci limiteremo a focalizzare l’attenzione esclusivamente sulle differenze tra le due attività.

Indice

Breve, medio o lungo termine

La prima caratteristica che differenzia in modo sostanziale le attività di investimento da quelle di trading riguarda il fattore temporale.

Mentre l’investitore acquista titoli, beni reali o altri prodotti di investimento al fine di detenerli per un tempo prolungato, talora per anni, il trader effettua compravendite in tempi molto ristretti, aprendo e chiudendo posizioni nel giro di pochi minuti o ore e, più raramente, mesi.

Dunque, gli investimenti vengono scelti in particolare dagli investitori che puntano su compravendite a medio o lungo termine, mentre il trading è più adatto a chi desidera effettuare operazioni a breve o brevissimo termine e, in alcuni casi, a medio termine.

Guadagnare sulle oscillazioni o sull’aumento dei prezzi

La seconda differenza riguarda gli obiettivi che portano a un eventuale guadagno. Da un lato troviamo infatti gli investitori, i quali cercano di guadagnare sugli aumenti dei prezzi, mentre dall’altro vi sono i trader, attenti in particolar modo alle oscillazioni dei valori, anche minime.

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Questa caratteristica si lega direttamente a quella precedente, in quanto le oscillazioni più interessanti possono avere luogo anche sul breve periodo, mentre per registrare importanti aumenti dei prezzi può essere necessario attendere anni.

Posizioni short e long

La questione delle posizioni short e long interessa le operazioni di trading, mentre risulta estranea o meno naturale per gli investimenti. Questi ultimi, come detto, si focalizzano sugli aumenti dei prezzi, dunque un andamento al ribasso non può in genere essere sfruttato per ottenere un guadagno. Esistono comunque particolari portafogli short/long, utilizzati per combattere la volatilità dei prezzi.

A differenza di questi, le operazioni di trading permettono di sfruttare anche i movimenti al ribasso e di aprire posizioni in short, ossia di vendita allo scoperto. A livello pratico, se un trader ritiene che un prezzo calerà nel breve periodo, può decidere di vendere un titolo che ancora non possiede e di acquistarlo a un prezzo più basso rispetto a quello di vendita.

L’acquisto dei titoli e degli asset

Per acquistare i titoli di proprio interesse, gli investitori possono rivolgersi a banche o intermediari autorizzati, talvolta anche ricorrendo a internet, mentre i trader devono necessariamente registrarsi sulle piattaforme di trading online, gestite da broker autorizzati.

Oltre a questo, gli investitori possono decidere anche di investire in beni reali, come immobili e materie prime; in questo caso, possono acquistare direttamente i prodotti di proprio interesse.